Ciao Barista, Stai cercando di sviluppare un brand nel tuo bar?
Cercando la parola BRAND su Google, o su un qualsiasi altro motore di ricerca, la prima voce dice che
“Il brand non è il logo, non è il marchio, non è il nome del prodotto o dell’azienda, non è la creatività del packaging, non è mettere il logo in basso a destra. Il brand è la marca, l’anima del prodotto”.
Personalmente, credo che BRAND significhi qualcosa in più, e che comprenda anche tutte quelle emozioni che ricevi, se sei un cliente, o che regali, se sei l’azienda.
Va oltre il prodotto o il logo; un brand va costruito anno dopo anno, acquistando la fiducia dei clienti che diventeranno dei veri e propri fan, perché credono in te e in quello che fai.
In piccolo, creiamo di solito il nostro brand in aree geograficamente ristrette, e lo costruiamo mantenendo una buona reputazione e il giusto rispetto per il cliente.
Ma questo basta a creare un brand con il tuo bar?
Il grandissimo errore che commettiamo tutti all’inizio,
è quello di creare il nostro locale ma senza dargli un impronta decisa,
normalmente credo sia la paura di non attrarre abbastanza clienti che ci fa agire in questo modo,
questo è un errore che spesso paghiamo caro.
Prima dell’apertura di un locale o un bar bisogna avere un’idea precisa di ciò che si vuole, dare e ricevere, quindi partendo con l’idea di venderlo un domani il nostro brand.
La cosa giusta da fare è focalizzare,
diventare il numero uno in quella nicchia di mercato e concentrarci solo su quei clienti lasciando perdere tutti gli altri,
solo in questo modo potremo differenziarci realmente dalla massa
Come si fa a creare la nostra nicchia di mercato?
La focalizzazione è tutto.
Abbiamo intenzione di dar vita ad un nostro bar?
La primissima cosa da fare, ancora prima di scegliere la location,
è selezionare l’impronta che vogliamo dare: questa può essere orientata verso uno specifico prodotto o ad un particolare tipo di servizio che si distingue dai classici locali che puoi trovare in giro.
Dopo aver scelto questo nostro trend su cui focalizzarci,
possiamo capire e cominciare a selezionare quelli che potrebbero essere i nostri potenziali clienti.
Le sorprese possono essere varie: magari scopriamo che non c’è quel target di clientela a cui aspiriamo nel posto in cui abbiamo intenzione di aprire,
quindi l’azienda va ripensata e riprogrammata.
Bisogna ragionare tanto prima di aprire un’attività, non è una cosa che si fa d’istinto o perché “te lo senti”, altrimenti dopo potresti avere dei grossi problemi.
Un’impronta quasi sempre funzionale è quella di produrre in proprio i prodotti da vendere, in modo da essere unici o, al limite, selezionare qualcuno che li produca per noi e che lavori solo per noi, con il nostro marchio.
La costruzione del brand è davvero tutto se vogliamo dar vita ad un’azienda/bar che duri nel tempo anche oltre noi.
Non siamo più negli anni ’80, quando bastava aprire qualsiasi cosa e con le minime capacità anche solo di stare a contatto con le persone riuscivi a costruire qualcosa di grandioso.
Al contrario, oggi il tasso di mortalità delle aziende è altissimo, soprattutto perché queste aziende non hanno un’identità e sono irriconoscibili sul mercato.
Perché, come dice il saggio Seth Godin, scrittore e imprenditore statunitense, oggi se vuoi farti riconoscere devi essere una “mucca viola”.

Come nasce e si sviluppa un brand nella mente delle persone?
Per creare un brand devi arrivare per primo nella mente delle persone.
Ad esempio, nei fast food, il brand per eccellenza è Mc Donald’s, non puoi competere contro di loro,
puoi fare bene nel mondo dei fast food sicuramente, ma loro sono arrivati per primi e saranno sempre i primi nella mente del cliente.
Oggi la cosa migliore che puoi fare è creare una nuova categoria ed essere il primo in quella nuova categoria.
Ti crei, dunque, la tua nicchia di mercato ben focalizzata e sviluppi il tuo brand posizionandoti come primo;
poi, se la tua idea funziona bene, sicuramente arriveranno altre aziende, magari anche più potenti a livello economico, ma se tu avrai consolidato il primato in quella categoria non avrai nulla da temere.
Una delle cose da evitare sicuramente è quella di scontrarsi contro il leader della nicchia di mercato che hai scelto: potresti andare incontro ad una brutta sorte.
Ricorda sempre che le persone non cambiano idea, anche se il tuo prodotto o servizio è migliore.
Se esiste già un leader in quel settore e non sei tu, a meno che il leader non faccia degli errori gravissimi, tu non prenderai mai il suo posto.
Questo è un discorso valido sia nel campo della ristorazione che in tutti gli altri ambiti lavorativi.
Un libro che mi sento di consigliare a chiunque voglia diventare un buon imprenditore è
“Il posizionamento, la battaglia per le vostre menti” di Al Ries & Jack Trout,

due tra i più grandi strateghi di marketing al mondo.
Grazie a loro possiamo cogliere l’importanza del brand anche con il tuo bar e ricevere ottimi consigli su come posizionarci sul mercato,
capendo come applicare le giuste strategie alla nostra azienda.
Secondo me, la base della costruzione del brand la si ritrova, ancora, in una frase di Seth Godin:
“Fare promesse e mantenerle è un ottimo metodo per costruire un brand”
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Alla tua Libertà
Mirko Bifano
