Barista, datti uno stipendio!

Una domanda che mi sono sempre posto, soprattutto quando ero proprietario di una caffetteria, era se dovessi ricevere o no uno stipendio.

È un quesito che un piccolo imprenditore non si pone quasi mai.

Sto parlando di piccolissime attività, cioè da uno a dieci dipendenti,

dove per intenderci

l’imprenditore lavora all’interno dell’azienda in modo pratico.

Per vedere se un business produce

 utile questa domanda dobbiamo porcela.

 

Se io dovessi pagare un dipendente per fare il mio lavoro sarebbe comunque un business che produce utile?

 

Sembra una domanda stupida, ma pensaci bene, se sei un imprenditore il tuo lavoro non si limita solo all’attuazione pratica all’interno del tuo locale: probabilmente vai in giro sempre per lavoro tra commercialista, banca, fornitori e molto probabilmente non lavori solo le canoniche otto ore al giorno, ma anche il doppio.

Quindi, facendo due piccoli calcoli, c’è un buon 90% di probabilità che per sostituirti all’interno della tua azienda hai bisogno di almeno due collaboratori.

Ovviamente dicendo “almeno due” cerco di minimizzare perché so bene quanto lavori duro e che in realtà fai il lavoro di tre o quattro persone.

Teniamoci bassi e diciamo che hai bisogno di almeno due persone per sostituirti; ora immagina di doverli assumere davvero:

Credi ancora che il tuo business sia profittevole?

Guarda io lo spero vivamente per te ma, se me lo concedi, credo che

 Se tu avessi avuto la possibilità di assumere altre persone

 forse lo avresti già fatto.

 Quindi l’imprenditore deve ricevere uno stipendio?

Il mio pensiero personale, e soprattutto non richiesto :), è si, è bene che un imprenditore, soprattutto quando è agli inizi, si consideri come un dipendente all’interno dell’azienda,

 naturalmente non parlo di mansioni ma di stipendio.

 Questo riesce a far capire prima di tutto se l’azienda è in utile, poi è importante soprattutto nei  momenti in cui magari l’azienda fattura di più, l’imprenditore non rischia di sottrarre risorse all’azienda che in fase iniziale servono a dare stabilità e forza all’attività, oltre che a creare materiali di marketing per continuare ad acquisire clienti.

Spesso succede, infatti, che il piccolo imprenditore appena inizia a fatturare un po’ di più, fa delle spese a livello personale che sottraggono fondi, come può essere l’acquisto di un’auto o di un appartamento, e succede invece che appena l’azienda vive qualche momento di difficoltà, non ci siano le risorse per andare avanti.

Naturalmente, non sto dicendo che devi guadagnare quanto un tuo dipendente, devi comunque ricevere uno stipendio in linea con la fatturazione aziendale o a prezzo di mercato, e magari quando la fatturazione aumenta puoi decidere di concederti un bonus, ma senza incidere gravemente sui conti dell’azienda, però ricorda che nei momenti di flessione, dove l’azienda guadagna meno,

anche tu rischi di guadagnare meno.

Detto questo, trovo importante stabilire uno stipendio per l’imprenditore così da poter gestire le risorse che entrano in azienda e tenere separata l’economia privata dell’imprenditore da quella dell’azienda.

IL RISCHIO D’IMPRESA SE LO ASSUME L’IMPRENDITORE

Quindi conviene avere una buona disciplina nel gestire l’azienda perché a sperperare nei momenti di vacche grasse sono capaci tutti, il problema sorge nei periodi di magra e se non abbiamo accumulato nei periodi buoni sarà veramente difficile se non disastroso superare i momenti bui.

Tu dividi l’economia privata da quella dell’azienda?

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Alla tua libertà

Mirko Bifano

Mirko Bifano

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