Viaggiare apre la mente, Barista viaggia di più

Cosa intendo per viaggiare?

Non proprio i 10 giorni di campeggio con gli amici o la settimana al mare con la famiglia!

Si certo, anche questo potrebbe essere utile ma solamente in piccola parte.

Per viaggiare intendo un’esperienza all’estero, vivere e lavorare in un paese che non sia il tuo,

imparare una lingua estera confrontandosi ogni giorno con moltissime nazionalità condividendo usi e costumi reciprocamente.

Possono essere scelte di vita, chi per più tempo chi per meno, ma sempre decisioni importanti, che si possono intraprendere a 18 anni o perché no anche prima..

Negli anni scorsi ho avuto la fortuna o la saggezza,  di poter viaggiare e lavorare in 5 paesi, tra loro, differenti in tutto e per tutto.

Da Italiano ho vissuto e lavorato un anno in Inghilterra, 2 in Italia, 2 in Australia, 1 e mezzo a Dubai e da 7 vivo in Svizzera.

Nessuno è obbligato a fare queste scelte.

È un consiglio che desidero trasmettere con tutta la mia forza a tutte quelle persone e soprattutto ragazze e ragazzi che per un motivo o per l’altro si sentono legati oppure trattenuti dentro il contesto dove sono nati e cresciuti.

Bello, si conosce tutto e tutti… Ci si sente protetti (a volte anche troppo) , si continua la vita che si è sempre fatto. Niente di più niente di meno.

È difficile spiccare il volo, ad un certo punto quando vuoi fare delle cose che le persone intorno a te non sono abituate oppure vedono in te la possibilità che tu ce la faccia, tendono a trattenerti.

A volte chi ci è più vicino potrebbe farlo involontariamente per paura di vederci soffrire.

Questo risulta un po’ diverso se invece, a differenza mia, provieni da una città grande.

Lì i ritmi sono diversi, si è abituati a interloquire maggiormente con molte più persone anche provenienti da altre città. Ed ecco che ritroviamo in questo contesto l’importanza della condivisione reciproca di usi e costumi.

Immagina quello che può succedere quando ti ritrovi in una metropoli come per esempio Melbourne, Dubai, New York oppure Hong Kong…

Quante persone vedi ogni giorno?

Quante tradizioni Diverse puoi scoprire ogni ora?

Certo, imparare l’inglese è bello e fondamentale per poter trovarti a tuo agio In questi posti.

Sai cosa succede quando ti ritrovi in queste dimensioni? HAI CARTA BIANCA!

Non sei nessuno. Sei un numero all’interno di una grossa società. Puoi giocarti la tua carta, fare la tua corsa, metterti in competizione con gli altri avendo la sicurezza di non essere osservato in ogni tuo minimo movimento

HAI LIBERTÀ DI ESPRESSIONE, In tutto e per tutto!

Immagina quante idee che ti possono venire scoprendo posti e analizzando tecniche di lavoro sino ad ora a te sconosciute. Tutto materiale che ti porterai preziosamente dentro di te e che un giorno potrai mettere a frutto all’interno della tua azienda.

Quel che conta sarà il risultato! Sì perché quello che andrai a proporre in qualsiasi settore sarà valutato a prodotto finito.

Se il tuo prodotto risulterà eccellente allora vedrai tante facce sorridenti venire verso te a chiederti come hai raggiunto quell’obiettivo.

Sai, negli anni ho potuto incamerare centinaia e centinaia di idee derivanti dalle mie esplorazioni, dalla collaborazione di ben 15, 20 culture diverse durante le mie esperienze lavorative.

Abbiamo avuto modo di raccontarci le tradizioni dei rispettivi paesi, capendo così quali fossero le esigenze alimentari, religiose e di vita dei propri connazionali.

Tutto questo non sarebbe mai successo se mi fossi limitato a rimanere esclusivamente nel mio piccolo paese.

Ricordo bene, anzi benissimo i momenti salienti che antecedevano l’annuncio a famiglia e amici della mia imminente partenza.

Occhi sgranati, silenzio, a volte addirittura sgomento, incapacità da parte di qualcuno di ascoltare e di affrontare questi importanti cambiamenti.

I Pensieri comuni erano due:

– Tanto poi torna a casa!!

– Va via dall’Italia perché all’estero sta meglio?

Questi pensieri sono ovviamente legittimi. Ognuno pensa e crede a ciò che vuole.

Ma, dei giudizi come i due sopra elencati, sono dettati da menti chiuse che non hanno mai avuto un’esperienza all’estero, sono assolutamente da non ascoltare e da non prendere in considerazione.

Ti dirò una cosa in più: sono partito a dicembre del 2006, niente crisi, tutti all’opera, fabbriche in zona a pieno regime e benessere generale come negli anni 90.

Dal 2008 in poi, beh anche tu sai come sono andate le cose su scala economica mondiale.

Ammetto che questi viaggi mi sono stati d’aiuto per togliermi certi pregiudizi che avevo in precedenza!

A te la tua scelta. Puoi viaggiare un anno, tre oppure 10 .. Alla fine magari deciderai di stabilirti in un altro paese ma ciò che conta è che finalmente VEDRAI il pianeta come un’unica società. TU fai parte di quel sistema.

Hai a DISPOSIZIONE per i tuoi progetti e per il tuo futuro tutto il mondo. Nessuna difficoltà con la lingua e nessun timore nel metterti a confronto con altre nazionalità.

NON È FANTASTICO!?

Barista mi rivolgo specialmente a te, viaggiando capirai quali sono i gusti e le esigenze dei tuoi futuri clienti, facendoti così trovare pronto a soddisfare ogni minima loro richiesta.

Viaggiare apre la mente e arricchisce ogni volta che scopre una cosa nuova.

Raccontaci le tue esperienze lavorative in giro per il mondo e condividi sulla nostra pagina Facebook o gruppo pubblico.

Sai com’è, non si finisce mai di imparare!

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Alla tua libertà

Giacomo Grosso

Giacomo Grosso

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